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VisionAR Italia: realtà aumentata per professionisti della salute


DISCLAIMER. Questa intervista, così come #giovedigital, nasce dal desiderio di esplorare il mondo della salute digitale e di sondare quali connessioni esistano o si possano creare tra chi si occupa di psicologia e chi invece di innovazione per la salute. Beh, cosa fate voi quando non sapete qualcosa? Provate a chiedere, no?

...e quando l'innovatore è uno psicologo?

Daniele Verì sta ancora studiando (Psicologia Cognitiva Applicata a Padova), ma ha già all'attivo una tesi sul trattamento delle fobie tramite realtà aumentata e la vittoria di un bando della Regione Abruzzo che, dopo un periodo di formazione (in corso), lo porterà ad un percorso di accelerazione presso il Polihub

Negli ultimi mesi, infatti, quel progetto di tesi è cresciuto, a Daniele si sono uniti due sviluppatori, un designer e un seo, e sta per diventare ufficialmente VisionAR Italia

L'obiettivo è quello di ridurre il gap tra le persone e la tecnologia: da un lato, offrendo soluzioni tecnologiche ed innovative per la cura ai professionisti della salute; dall’altro – aggiunge Mattia Perosino, che si occupa di marketing e comunicazione – sensibilizzando i meno esperti alle potenzialità derivanti dall'integrazione di psicologia e tecnologia.   

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Cosa è la Realtà Aumentata?

La realtà aumentata (AR) consiste nell'interagire tramite dispositivo (smartphone, console, ecc.) con dei contenuti digitali "aggiunti" all'ambiente circostante. In altre parole, la AR permette di accrescere la nostra esperienza (visiva, ma anche uditiva, tattile, olfattiva...) mescolando elementi virtuali e reali.

Le informazioni ricavate da questa interazione risultano molto utili, in quanto

consentono e facilitano un apprendimento esperienziale protetto, ma in ambiente

reale. In quest'ottica, la AR risulta uno strumento altamente applicabile in ambito terapeutico, riabilitativo ed educativo: dal trattamento delle fobie, alla riabilitazione fisica e socio-affettiva dei bambini con autismo, al training medico-chirurgico.

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Le idee in cantiere sono tante… Dall’app che sfrutta la realtà aumentata per trattare fobie specifiche (una sorta di desensibilizzazione sistematica o esposizione graduale in digitale), ad un’altra che, sempre tramite AR, promuove l’educazione alimentare nei bambini con diabete, ed ancora l'app-navigatore che, preimpostata sull'indirizzo scelto, è in grado di guidare verso casa i soggetti con declino cognitivo o Alzheimer. 

…e tutte molto interessanti. Non resta che fargli un grande in bocca al lupo!

Per un approfondimento su realtà aumentata e psicologia leggi l’articolo su Hafricah.net!

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