Credere al dolore
La maggior parte delle persone con dolore genitale o sessuale non viene creduta.
A mio avviso, questo è il dato da tenere sempre a mente e da cui ripartire quando incontriamo il dolore, perché non essere credutə, o averne anche solo la percezione, comporta dei veri e propri rischi clinici.
Può rallentare il processo diagnostico e di conseguenza la formulazione di un eventuale piano terapeutico, precludere l'accesso alle cure necessarie, complicare o cronicizzare situazioni già impattanti sulla salute delle persone.
Dal punto di vista psicologico, non essere credutə può essere destrutturante, minare gradualmente la fiducia in se stessə e nella propria capacità/possibilità di chiedere e ricevere aiuto.
Può perfino condizionare la relazione con i curanti e la cosiddetta "aderenza" alle terapie (cioè la capacità di perseguire efficacemente un trattamento).
Il dolore può avere innumerevoli cause e qualche volta possiamo non riuscire ad offrire una risposta efficace. Possiamo, però, fornirne sempre una terapeutica (anche solo in parte): crederci.