top of page

Salute digitale: se funziona dobbiamo dimostrarlo, ma con trials più startup-friendly


Prestazioni migliori e più accessibili a costi e tempi inferiori. Questa la grande promessa che le nuove tecnologie fanno alla nostra salute. Una promessa allettante, che però si scontra con la crescente necessità di raccogliere prove della reale fattibilità.

Davvero le tecnologie digitali possono migliorare la nostra salute e il nostro approccio alla cura? Ce lo auguriamo, ma servono evidenze scientifiche, altrimenti rischiamo di

sovrastimarne gli effetti, troppo presi dalla novità.

La salute digitale - al pari di quella analogica - deve fare i conti con il rigore metodologico che esige il progresso scientifico. Gli "innovatori della salute" non possono prescindere dalla necessità di testare rigorosamente le soluzioni sviluppate.

Come? Attraverso le metodologie di ricerca generalmente adottate in campo medico: ad esempio i trials clinici, ovvero quegli studi che misurano la sicurezza e l'efficacia di un determinato trattamento (farmaco, intervento...) comparandone gli effetti con quelli delle

cure già in uso.

Arriviamo al punto dolente: procedure così complesse come i trials non possono essere facilmente sostenute da imprese sì innovative, ma piccole come le startup. Perché?

Ho iniziato a rifletterci dopo essermi imbattuta in questo interessante articolo:

  • costano molto in termini di risorse, tempo e soldi

  • tempi e bisogni diversi: vi è un forte disallineamento tra i tempi (contingentati) di una startup e quelli (molto più lunghi) dell'Accademia, dove inoltre i criteri per determinare l'affidabilità di un risultato sono molto più stringenti

  • competizione: il tempo trascorso e l'attenzione suscitata dagli studi possono aumentare l'offerta e disperdere i potenziali clienti (indirizzandoli verso altri competitors).

In tal senso - si continua saggiamente nell'articolo - è facile comprendere perché le startup non perseguano questo tipo di validazione, ma altrettanto facile, in assenza di prove convincenti, è comprendere lo scetticismo spesso riservato alle proposte di salute digitale.

Cosa possiamo fare?

La stessa FDA (Food and Drug Administration) ha sottolineato la necessità di velocizzare il processo di validazione e regolamentazione delle soluzioni digitali per la salute, al fine di mantenersi al passo con l'innovazione, senza per questo rinunciare al rigore scientifico. Anche perché l'affermarsi della salute digitale dipende inevitabilmente dalla possibilità di mettere a disposizione strumenti e metodi di comprovati valore ed efficacia.

C'è bisogno di cominciare a sviluppare approcci alla ricerca diversi, maggiormente in linea con la rapidità dell'evoluzione tecnologica (e delle richieste dei mercati). Le startup non possono rinunciare ad evidenze scientifiche solide, ma nel frattempo dobbiamo innovare il processo di raccolta e diffusione di tali evidenze...se vogliamo realizzare appieno il potenziale della salute digitale!

La buona notizia è che a venirci in aiuto - e ne parleremo presto - è la salute digitale stessa: conoscete i trials clinici decentralizzati?

 

Post in evidenza
Riprova tra un po'
Quando verranno pubblicati i post, li vedrai qui.
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguimi
  • Grey Facebook Icon
  • Grey Twitter Icon
  • Grey Instagram Icon
  • Grey LinkedIn Icon
bottom of page