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E-Health: perché occuparci di salute digitale


Nessuna novità, l'avanzamento tecnologico sta rivoluzionando i grandi e piccoli aspetti della vita umana, compreso il mondo della salute e della sanità.

E-COSA?

Per E-Health - spiega il Ministero della Salute - s'intendono tutti gli strumenti basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, volti a sostenere e promuovere i processi di prevenzione, diagnosi, trattamento e monitoraggio delle malattie e gestione della salute e dello stile di vita.

In altre parole, quelle soluzioni tecno-digitali (sia software che hardware) che, a vari livelli, supportano il processo di cura con potenziali vantaggi: ridurre i tempi e gli errori diagnostici; fornire servizi più accessibili, efficienti e sostenibili; favorire l'integrazione tra i servizi socio-sanitari e quelli territoriali e di assistenza domiciliare, ecc.

Nella pratica, ciò si traduce in una grande eterogeneità di soluzioni e tecnologie applicate alla sanità e alla salute, che possono variare per:

  • tipologia di prodotto: app, software, piattaforme, dispositivi più o meno indossabili, ...

  • destinatario: operatori, pazienti, caregiver e/o diverse combinazioni degli stessi;

  • fase di utilizzo: prevenzione, diagnosi, trattamento, riabilitazione, monitoraggio, gestione post-acuta o della cronicità, ecc.

Restando in ambito psicologico, e-health è quando scegliamo un setting virtuale ed effettuiamo servizi o consulenze online.

Ma dalle più generiche app contapassi a quelle che ci ricordano di bere o di assumere i nostri farmaci, passando per i software che assistono i medici nelle diagnosi fino alle comunità terapeutiche online (dove reperire informazioni rigorose e accessibili), sono tantissimi gli esempi che potremmo fare.

Ciao, io sono Baymax, il tuo operatore sanitario personale! (Big Hero 6)

PERCHÉ DOVREMMO OCCUPARCENE COME PSICOLOGI

(e non parlo solo di colloqui online)

A mio avviso, per due motivi.

Primo: perché insieme ai sistemi di erogazione e fruizione dei servizi sanitari, il processo di digitalizzazione in atto sta trasformando il nostro rapporto con la salute, la cura e il paradigma stesso della cura. Un paradigma che punta su cure sempre più individualizzate e sul coinvolgimento attivo del paziente (così come degli altri attori operatori e familiari/caregiver). Un paradigma all'interno del quale ci muoviamo anche noi psicologi.

Secondo, perché sempre di più gli innovatori sentono la necessità di confrontarsi con esperti di psicologia che li aiutino a sviluppare il loro progetto, supportandoli nella definizione dei bisogni o del funzionamento di un determinato tipo di utenza. Esperti che li aiutino a gestire la complessità del "fattore umano" che entra in gioco in materia di salute.

Ci resta da capire come!

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